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L’impegno per cambiare il percorso della salute delle persone, iniziando dalla nascita

L’impegno per cambiare il percorso della salute delle persone, iniziando dalla nascita

 

Anche se le malattie infettive dell’infanzia vengono spesso diagnosticate alcuni anni dopo la nascita, la scienza recente indica che alcune delle cause principali delle malattie possono iniziare precocemente nella vita.1 La gravidanza e i primi anni dell’infanzia forniscono pertanto un intervallo unico per rilevare il rischio di malattie e per intervenire al fine di stimolare uno sviluppo sano e prevenire le malattie.

Presentiamo Healthy Baby Initiative (HBI), un impegno strategico e multisettoriale che fa parte del World Without Disease Accelerator (WWDA), allineato alla visione del gruppo di far progredire la prevenzione, l’intercettazione e le soluzioni per la cura, incluse anche le condizioni che riguardano l’infanzia, al fine di arrestare le malattie croniche nella tarda infanzia e nell’età adulta. Richard Insel, M.D., Responsabile globale HBI, è alla guida del gruppo creato nel febbraio 2019.

Su quali patologie si concentra l’HBI e perché la prima infanzia è un periodo importante in cui prendere di mira queste condizioni ?

Richard Insel (RI): L’HBI si è concentrato inizialmente sulla prevenzione, l’intercettazione e la cura della dermatite atopica, delle allergie alimentari e della celiachia. Secondo la World Allergy Organization, per più di 50 anni la prevalenza di malattie allergiche nel mondo industrializzato ha continuato ad aumentare.2 Negli Stati Uniti, 9,6 milioni di bambini con età inferiore a 18 anni sono affetti da dermatite atopia e un terzo di questi soffre di condizioni da moderate a gravi.3,4,5 Le allergie alimentari colpiscono 32 milioni di persone negli Stati Uniti, di cui un bambino su 13.6,7,8 Inoltre, circa il 40 percento dei bambini con allergie alimentari hanno un’anamnesi di reazioni gravi e un’elevata percentuale di bambini è allergica a più di un cibo.9

Queste malattie si sviluppano spesso nel corso dei primi due anni di vita e creano le condizioni per durare nel corso di tutta la vita del bambino. Inoltre, nel corso del tempo spesso queste malattie si sviluppano in altre condizioni. Ad esempio, un bambino con dermatite atopica ha un elevato rischio di sviluppare un’allergia alimentare nel corso dell’infanzia. Questo fenomeno viene chiamato marcia atopica. Alcune allergie alimentari, come quella alle arachidi, di solito durano tutta la vita.

Al momento non ci sono cure conosciute per le patologie sulle quali ci concentriamo e i trattamenti comunemente consigliati per i bambini sono diete rigorose per l’allergia alimentare o la celiachia e pomate e creme topiche per le dermatiti atopiche. La gestione di queste condizioni croniche può essere laboriosa e gravosa per i bambini e i loro caregiver e in alcuni casi le condizioni allergiche possono essere pericolose e perfino mortali.

In che modo l’HBI cerca di raggiungere il proprio obiettivo di intercettazione e prevenzione di queste malattie?

RI: Il WWDA riunisce esperti attraverso collaborazioni interne ed esterne per accelerare la scienza, comprendere le cause alla base della malattia, rilevare il rischio di malattia e sviluppare nuove soluzioni trasformazionali. I nostri progetti HBI attuali si svolgono in collaborazione con Evolve BioSystems, Kaleido Biosciences, FARE e Monash University.

Per prima cosa, stiamo collaborando con Evolve BioSystems, un’azienda che ha sviluppato un probiotico intestinale esclusivo per i bambini in base alla ricerca sul microbioma infantile, per una sperimentazione clinica proof-of-concept nei bambini a rischio di sviluppare dermatite atopica. La sperimentazione valuterà l’efficacia del probiotico intestinale di Evolve, Evivo® (B. infantis EVC001), nella riduzione del rischio di dermatite atopica nel primo anno di vita. Prevediamo di completare la sperimentazione nel 2022.

Secondo, come parte di un accordo di ricerca con Kaleido Biosciences, un’azienda di servizi sanitari allo stadio clinico, stiamo lavorando per identificare un prebiotico che sia in grado di alterare il microbioma intestinale infantile al fine di promuovere la formazione su un sistema immunitario sano. La nostra speranza è che guidando una composizione e una funzione specifiche del microbioma, possiamo influire sull’insorgenza delle allergie infantili e su altre condizioni metaboliche e immunitarie.

Terzo, in collaborazione con FARE (Food Allergy Research and Education), il fondo privato più grande al mondo per le ricerche sulle allergie alimentari, co-fonderemo un contributo per la ricerca sui biomarcatori, dedicato all’identificazione e alla convalida di nuovi biomarcatori di allergie alimentari relativi al rilevamento dei rischi o alla previsione della gravità dell’allergia alimentare o alla prognosi e al potenziale per la risposta clinica alla terapia per le allergie alimentari.

Infine, la nostra collaborazione di ricerca multi-annuale con Monash University punta a comprendere meglio il ruolo del sistema immunitario nella celiachia, identificare nuovi approcci diagnostici, classificare l’eterogeneità dei pazienti e decifrare il ruolo del microbioma intestinale nella malattia.

Perché questo lavoro è importante per i pazienti e i caregiver e perché è speciale per Lei?

RI: La mia formazione è avvenuta nel campo della pediatria e credo che l’essenza della medicina pediatrica sia la prevenzione. Nel 20° secolo, il settore è stato molto efficace nello sviluppo di vaccini per prevenire le malattie infettive dell’infanzia. Credo che nel 21° secolo saremo in grado di sviluppare approcci sicuri ed efficaci per la prevenzione e l’intercettazione di malattie non trasmissibili come le allergie, le malattie autoimmuni come il diabete di tipo 1 e la celiachia e persino l’obesità e il cancro.

Il peso che le allergie infantili comportano sui bambini e sulle loro famiglie può essere opprimente. Ad esempio, i bambini con la dermatite atopica soffrono spesso di insonnia a causa del continuo prurito e la necessità di grattarsi, mentre i bambini con allergie alimentari o la celiachia devono modificare la loro dieta per evitare possibili reazioni potenzialmente letali e danni all’intestino. Queste malattie possono anche causare danni psicologici e sociali duraturi che iniziano in giovane e condizionano un persona per tutta la sua vita.

All’interno del WWDA stiamo adottando un approccio esclusivo, sfruttando gli asset interni intersettoriali di J&J con un’innovazione esterna al fine di prevenire e intercettare la malattia in un modo tentato da davvero poche aziende di servizi sanitari. È un privilegio aiutare a catalizzare un cambiamento di paradigma dall’odierno modello di diagnosi e trattamento ad uno di previsione e prelazione, al fine di migliorare la vita dei bambini e dei loro caregiver.

BIBLIOGRAFIA
1 Hanson MA, Gluckman PD. Early developmental conditioning of later health and disease: physiology or pathophysiology? Physiol Rev. 2014;94:1027-76.
2 Pawankar R, Walkter Canonica G, Holgate S, Lockey R. World Allergy Organization. White Book on Allergy 2011-2012 Executive Summary.
3 Shaw TE, Currie GP, Koudelka CW, Simpson EL. Eczema prevalence in the United States: data from the 2003 National Survey of Children’s Health. J Invest Dermatol. 2011;131(1):67-73.
4 Silverberg JI, Simpson EL. Association between severe eczema in children and multiple comorbid conditions and increased healthcare utilization. Pediatr Allergy Immunol. 2013;24(5):476-486.
5 Silverberg JI, Simpson EL. Associations of childhood eczema severity: a US population-based study. Dermatitis. 2014;25(3):107-114.
6 Gupta RS, Warren CM, Smith BM, Jiang J, Blumenstock JA, Davis MM, Schleimer RP, Nadeau KC. Prevalence and Severity of Food Allergies Among US Adults. JAMA Network Open 2019; 2(1):e185630.doi:10.1001/jamanetworkopen.2018.5630.
7 United States Census Bureau Quick Facts (2015 and 2016 estimates).
8 Gupta RS, Warren CM, Smith BM, Blumenstock JA, Jiang J, Davis MM, Nadeau KC. The Public Health Impact of Parent-Reported Childhood Food Allergies in the United States. Pediatrics 2018; 142(6):e20181235.
9 Gupta, R, et al. The Prevalence, Severity and Distribution of Childhood Food Allergy in the United States. Pediatrics 2011; 10.1542/ped.2011-0204.